Introduzione
La Search Engine Optimization (SEO) ha superato la sua definizione tradizionale di disciplina tecnica per diventare una funzione strategica al centro dell’ecosistema digitale. La sua trasformazione è guidata dall’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa, che ha ridefinito le regole fondamentali dell’interazione tra utenti, contenuti e motori di ricerca. Questo cambiamento non rappresenta un’evoluzione incrementale, ma un punto di discontinuità che richiede un nuovo approccio strategico, focalizzato meno sul vincere il click e più sul diventare una fonte autorevole per le risposte generate dall’IA.
L’articolo che segue analizza in modo approfondito questa metamorfosi, partendo dalle fondamenta del funzionamento dei motori di ricerca per arrivare alle nuove discipline come l’Answer Engine Optimization (AEO) e la Generative Engine Optimization (GEO). Verranno esaminati i tre pilastri della SEO (Tecnica, On-Page, Off-Page) nel loro nuovo contesto, l’evoluzione della ricerca di parole chiave verso l’analisi dell’intento di ricerca e le nuove sfide nella misurazione del successo.
Di seguito, i punti chiave che riassumono gli argomenti trattati nell’articolo:
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I pilastri della SEO riconstestualizzati nell’era dell’IA
Comprensione di come i fondamenti della SEO (Tecnica, On-Page, Off-Page) si siano evoluti: l’ottimizzazione tecnica ora integra l’esperienza utente (SXO), l’On-Page si concentra sulla dimostrazione di esperienza diretta per differenziarsi dai contenuti IA, e l’Off-Page valorizza l’autorevolezza derivante dai contenuti generati dagli utenti (UGC);
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Dall’intento di ricerca alla strategia funnel
Analisi di come l’analisi dell’intento di ricerca sia diventata più importante del volume di ricerca stesso. Viene spiegato perché le strategie SEO resilienti si stanno spostando verso parole chiave a medio e basso funnel, più vicine alla conversione e meno soggette all’impatto zero-click delle risposte generate dall’intelligenza artificiale;
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AEO e GEO: le nuove discipline per l’era generativa
Introduzione ai nuovi framework strategici che definiscono il futuro dell’ottimizzazione. L’Answer Engine Optimization (AEO) si concentra sul diventare la fonte citata nelle risposte dirette, mentre la Generative Engine Optimization (GEO) estende questo approccio a un’ampia gamma di piattaforme di IA, rappresentando la risposta strategica alla sfida dello zero-click;
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Oltre il traffico: metriche e strumenti per un ROI reale
Un quadro chiaro di come la misurazione del successo si stia evolvendo. Si passa da metriche di visibilità, come il traffico organico e le impression — i cui dati storici sono stati dimostrati inaffidabili — a KPI di business come le conversioni qualificate e la visibilità all’interno delle risposte IA, con un’analisi degli strumenti essenziali per questo nuovo scenario.
Cosa significa SEO e come funzionano i motori di ricerca
La Search Engine Optimization (SEO) è il processo di ottimizzazione di un sito web per migliorarne la visibilità nei risultati non a pagamento dei motori di ricerca. A differenza della pubblicità a pagamento (SEM), la SEO si concentra sul traffico organico, ovvero sulle visite ottenute tramite un posizionamento naturale e meritato. L’obiettivo della SEO è rendere un sito web facilmente interpretabile dai software di scansione dei motori di ricerca e autorevole agli occhi degli algoritmi di ranking, assicurando che i suoi contenuti rispondano nel modo più efficace possibile alle domande degli utenti.
Per comprendere il valore della SEO è indispensabile capire il funzionamento di un motore di ricerca, un processo che si articola in tre fasi fondamentali e sequenziali.
La prima fase è il crawling (scansione). I motori di ricerca utilizzano programmi automatici, noti come crawler o spider, per esplorare il web in modo continuo. Questi bot navigano da una pagina all’altra seguendo i link, scoprendo nuovi contenuti e aggiornamenti di pagine già note. La loro capacità di accedere e analizzare un sito è il prerequisito per la sua visibilità.
Successivamente, avviene l’indexing (indicizzazione). II processo di indicizzazione consiste nell’organizzare e archiviare le informazioni testuali e visive raccolte dai crawler in un enorme database chiamato Indice. In questa fase, il motore di ricerca analizza il contenuto di una pagina, cataloga testi e contenuti multimediali e cerca di comprenderne il tema principale. Se una pagina non viene indicizzata, non potrà mai apparire nei risultati di ricerca.
L’ultima fase è il ranking (posizionamento). Quando un utente inserisce una query, si mette in moto il ranking, cioè il processo finale con cui gli algoritmi del motore di ricerca analizzano l’Indice per trovare le pagine più pertinenti e le ordinano in una lista di risultati (Search Engine Results Page – SERP). In origine questo processo — seppur già basato su molteplici fattori — era però in gran parte determinato dalla corrispondenza delle parole chiave. Oggi, il ranking si è evoluto invece maggiormente verso una ricerca basata su vettori, dove i motori di ricerca utilizzano rappresentazioni matematiche per comprendere le relazioni semantiche e il contesto, superando la semplice corrispondenza testuale.
Questa evoluzione è alimentata da tecnologie avanzate come MUVERA (Multi-Vector via Fixed Dimensional Encodings), un algoritmo che migliora drasticamente l’efficienza del recupero delle informazioni recuperando da 5 a 20 volte meno documenti candidati per ottenere la stessa qualità di risultati , e Graph Foundation Models (GFM), modelli di IA che interpretano le complesse relazioni tra entità come documenti, link e utenti, migliorando la comprensione dell’autorevolezza con un addestramento minimo aumentando la precisione da 3 a 40 volte in alcuni compiti di classificazione .
I pilastri fondamentali della SEO
Una strategia SEO completa si basa sull’equilibrio di tre aree di intervento principali, che possono essere raffigurate come le parti e le prestazioni di un’automobile da corsa: la SEO Tecnica come le componenti sotto il cofano quali Il motore, il telaio e l’aerodinamica; la SEO On-Page come gli elementi esterni e di interfaccia quali la carrozzeria, il cruscotto e l’esperienza di guida, mentre la SEO Off-Page come le sponsorizzazioni e il palmarès. Questi tre pilastri sono interdipendenti e il successo a lungo termine dipende dalla loro integrazione sinergica.
SEO Tecnica: le fondamenta del sito
La SEO Tecnica comprende tutte le ottimizzazioni che non riguardano il contenuto ma l’infrastruttura di un sito web. Il suo obiettivo si è evoluto dalla semplice garanzia di accessibilità per i crawler a una disciplina più complessa nota come Search Experience Optimization (SXO), che fonde SEO e User Experience. Oltre ai fondamenti come la velocità di caricamento e la sicurezza (HTTPS) è imperativo ottimizzare l’intera esperienza del percorso utente. Google ha da tempo sistemi di ranking indipendenti per mobile e desktop. Questo significa che l’usabilità su mobile che include la navigazione a prova di tap e la velocità su reti cellulari non è solo un fattore di ranking, ma un requisito per l’indicizzazione. La parità di contenuti e funzionalità tra le versioni desktop e mobile è essenziale per evitare la perdita di visibilità.
SEO On-Page: ottimizzazione dei contenuti
La SEO On-Page si concentra sulla qualità e sulla pertinenza dei contenuti presenti in ogni singola pagina. La creazione di contenuti originali ha sempre avuto un alto impatto positivo nell’attività SEO e nell’era dell’intelligenza artificiale, questo pilastro assume un’importanza ancora maggiore, poiché il suo fulcro si sposta sulla dimostrazione di un’esperienza diretta e di prima mano, l’unico elemento che i modelli generativi non possono replicare. L’intelligenza artificiale può riassumere i fatti, ma non può replicare l’esperienza vissuta. Per questo, contenuti che mostrano competenze autentiche attraverso foto originali, analisi approfondite e processi trasparenti costruiscono una fiducia difficilmente imitabile. Le attività operative includono ancora l’ottimizzazione di elementi come il title tag (il titolo mostrato nei risultati di ricerca), la meta description e la gerarchia dei titoli (H1, H2 ecc). Tuttavia, la formattazione dei contenuti con paragrafi che illustrino la globalità di un concetto, l’utilizzo di dati strutturati e di elenchi e titoli chiari è diventata cruciale non solo per la leggibilità umana, ma anche per rendere il testo leggibile dalle macchine. Questa struttura facilita il processo di chunking da parte dei modelli di IA, aumentando la probabilità che il contenuto venga estratto, utilizzato e citato.
SEO Off-Page: costruire autorevolezza esterna
La SEO Off-Page mira a costruire l’autorevolezza e la fiducia di un sito attraverso segnali esterni. II paradigma si è spostato dalla quantità di backlink alla loro qualità e rilevanza contestuale. Un singolo link di alta qualità da una fonte tematicamente allineata è ora considerato più impattante di decine di link non pertinenti. L’autorità non è più definita solo dai link, ma anche dalle menzioni di entità (brand, persone) in contesti autorevoli. Una delle tendenze più marcate è la crescente valorizzazione dei contenuti generati dagli utenti (UGC). Piattaforme come Reddit sono sempre più utilizzate dai motori di ricerca come fonti di esperienza autentica, indicando una democratizzazione dell’autorità: per alcune query, una discussione basata su esperienze reali può essere considerata una fonte più affidabile di un articolo generico.

La ricerca delle parole chiave: intercettare l’intento di ricerca
La ricerca delle parole chiave è il processo di identificazione dei termini che gli utenti utilizzano per trovare informazioni. Tuttavia, l’approccio moderno si concentra meno sui singoli termini e più sul concetto che li governa: l’intento di ricerca. Comprendere l’intento di ricerca (Search Intent) dietro una keyword è più importante del volume di ricerca stesso, poiché rivela il perché di una ricerca, consentendo di creare contenuti che rispondano alla reale esigenza dell’utente. Questa analisi è diventata ancora più critica con l’avvento delle AI Overviews di Google, che tendono a soddisfare direttamente le query informative ad alto volume (top-of-funneI). Di conseguenza, una strategia SEO resiliente deve ora virare verso parole chiave a medio e basso funnel, che indicano un’intenzione più vicina alla conversione e hanno meno probabilità di essere completamente risolte da una risposta IA.
L’analisi dell’intento di ricerca permette di classificare le query in categorie principali, ognuna delle quali richiede una tipologia di contenuto differente:
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Informativo (Informational)
L’utente cerca risposte a domande o la soluzione a un problema. Sebbene fondamentali, i contenuti puramente informativi sono i più esposti al fenomeno zero-click a causa delle risposte fornite dalle IA;
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Navigazionale (Navigational)
L’utente vuole raggiungere un sito o una pagina specifica di un brand che già conosce (es. “Facebook login“);
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Commerciale e Transazionale (Commercial & Transactional)
L’utente sta valutando opzioni o è pronto a compiere un’azione come un acquisto. Le query contengono termini come “migliori“, “recensione“, “prezzo“, “offerta“.
All’interno di questa analisi, assume un’importanza strategica il concetto di parola chiave a coda lunga (long-tail keyword). Si tratta di query di ricerca più lunghe e specifiche. Sebbene abbiano volumi di ricerca individualmente più bassi, le parole chiave a coda lunga sono meno competitive e spesso indicano un’intenzione di ricerca molto precisa, di tipo commerciale o transazionale, rendendole un target ad alto valore nell’ecosistema di ricerca attuale.
SEO nell’era dell’IA: AEO, GEO e la sfida Zero-Click
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca ha cessato di essere un’evoluzione per diventare la realtà operativa dominante. La discussione strategica si è spostata dall’ottimizzazione per una lista di link alla competizione per essere la fonte di un’unica risposta generata dall’IA. Questa transizione ha dato vita a nuove discipline e ha reso la comprensione del fenomeno zero-click una necessità strategica, poiché non c’è dubbio che la principale minaccia per il settore sia la riduzione dei click a causa delle risposte IA. Questo fenomeno è stato definito the Great Decoupling, per descrivere la progressiva separazione tra la ricerca di informazioni e il traffico verso i siti web.
In risposta a questa trasformazione, sono emerse due nuove discipline strategiche:
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Answer Engine Optimization (AEO)
L’Answer Engine Optimization (AEO) riconosce che i motori di ricerca si sono trasformati in motori di risposte. L’obiettivo dell’AEO non è più primariamente generare un click, ma strutturare i contenuti in modo che vengano scelti come fonte diretta e citabile all’interno delle risposte IA
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Generative Engine Optimization (GEO)
La Generative Engine Optimization (GEO) ha un approccio più ampio. L’obiettivo della GEO è rendere i contenuti di un brand scopribili, interpretabili e autorevoli per una vasta gamma di modelli linguistici e piattaforme generative, da ChatGPT a Perplexity e Claude.
L’impatto sul comportamento degli utenti è stato quantificato in modo chiaro. Studi hanno rivelato che la presenza di Al Overview diminuisce la probabilità che un utente clicchi su un risultato organico tradizionale di Google, con un forte calo del CTR (Click-Through Rate). Di conseguenza, per i contenuti informativi, l’obiettivo primario della SEO non è più vincere il click, ma diventare la fonte autorevole citata all’interno delle risposte generate dall’intelligenza artificiale. Questo richiede un’ottimizzazione mirata alla chiarezza, alla concisione e a forti segnali E-E-A-T.

Misurare il successo della SEO: strumenti e KPI
La misurazione delle performance è essenziale per comprendere l’efficacia di una strategia SEO e giustificarne il ritorno sull’investimento (ROI). Con l’ascesa delle risposte generate dall’IA e delle ricerche zero-click, il solo monitoraggio del volume di traffico organico non è più sufficiente per valutare il successo. Sebbene il traffico organico rimanga un KPI meritevole di alto monitoraggio, le conversioni qualificate (lead e vendite) diventano una priorità quasi equivalente.
L’evoluzione verso la misurazione dell’impatto economico evidenzia una tensione critica, acuita da nuove consapevolezze sulla qualità dei dati. La difficoltà nel calcolare il ROI è una delle sfide principali, in parte perché anche metriche considerate fondamentali come le impression, si sono rivelate inaffidabili. La disabilitazione del parametro &num=100 da parte di Google in chiave anti-scraping ha dimostrato che erano significativamente gonfiate.
Questa distorsione era causata dai bot che, utilizzando il parametro per scansionare 100 risultati alla volta, generavano un numero di impression superiore a quello prodotto dal comportamento reale degli utenti.
La disabilitazione di questo parametro da parte di Google ha portato a un crollo delle impression registrate, con un’analisi su oltre 300 siti che ha mostrato cali nell’87,7% dei casi. Emerge quindi un framework di misurazione ibrido e più critico, che bilancia le metriche di visibilità con quelle di business, tenendo conto delle dinamiche storiche dei dati. Per condurre questa analisi, Google Analytics rimane la piattaforma principale per monitorare il comportamento degli utenti e le conversioni.
Le metriche chiave nel nuovo paradigma sono:
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Traffico Organico e Visibilità
Rimane un indicatore fondamentale della salute generale di un sito. A questo si affianca il monitoraggio della visibilità per le parole chiave strategiche, con la consapevolezza che i dati storici sulle impression devono essere interpretati criticamente;
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Conversioni e Lead Qualificati
La metrica di business che misura le azioni concrete (acquisti, richieste di contatto) generate dal traffico organico, collegando direttamente l’attività SEO ai risultati economici;
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Visibilità nelle Risposte IA e Citazioni
Una metrica emergente che traccia la frequenza con cui un brand appare come fonte citata nelle risposte generate dall’IA o in altri formati di risposta diretta. È un indicatore chiave di fiducia e autorevolezza, anche in assenza di un click;
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Ritorno sull’Investimento (ROI)
Sebbene sia una sfida per molti, rimane una priorità, in quanto metrica definitiva per dimostrare il valore della SEO agli stakeholder aziendali.
Strumenti SEO essenziali per l’analisi e l’ottimizzazione
Gli strumenti SEO automatizzano la raccolta e l’analisi dei dati, consentendo ai professionisti di prendere decisioni strategiche informate e di ottimizzare l’efficacia delle proprie campagne. Esiste un vasto ecosistema di software, che possono essere raggruppati per funzione per comprendere meglio il loro ruolo specifico nel processo di ottimizzazione.
In risposta all’ascesa della ricerca generativa, le principali piattaforme si sono evolute per offrire funzionalità mirate alla GEO. Questi nuovi strumenti sono progettati per tracciare la visibilità e la menzione di un brand all’interno delle risposte IA. Esempi di questa evoluzione includono la piattaforma AI SEO Toolkit di Semrush e la funzionalità Brand Radar 2.0 di Ahrefs, che permettono di monitorare come un marchio viene rappresentato dalle principali piattaforme di intelligenza artificiale.
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Piattaforme SEO All-in-One
Queste suite complete, come le già citate SEMrush e Ahrefs integrano diverse funzionalità in un’unica interfaccia, coprendo la maggior parte delle necessità di un professionista SEO. Permettono di gestire la ricerca di parole chiave, l’analisi dei competitor, il monitoraggio del ranking, l’audit tecnico e l’analisi dei backlink;
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Strumenti per l’Audit Tecnico
Tool specifici per l’audit tecnico analizzano in profondità la struttura di un sito web per identificare problemi che potrebbero ostacolare la scansione e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Aiutano a trovare errori come link interrotti (errori 404), problemi di reindirizzamento, contenuti duplicati e problemi di velocità. Lo strumento di riferimento in questa categoria è Screaming Frog SEO Spider;
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Strumenti per l’Analisi dei Backlink
Questi strumenti sono specializzati nel monitoraggio del profilo backlink di un sito e dei suoi concorrenti. L’analisi dei backlink è fondamentale per comprendere il profilo di autorevolezza di un dominio e per identificare nuove opportunità di link building. Se le piattaforme All-in-One offrono database di link molto estesi, esistono anche tool specializzati come Majestic;
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Strumenti per il Monitoraggio del Ranking
Noti anche come rank tracker, questi software monitorano la posizione di un sito per parole chiave strategiche. Tuttavia, questa categoria di strumenti è stata profondamente impattata dalla decisione di Google di disabilitare il parametro &num=100. Questa modifica ha reso il tracciamento dei ranking oltre la seconda pagina economicamente insostenibile per molte piattaforme. Di conseguenza, il focus strategico del monitoraggio si è spostato sui primi 20 risultati, considerati gli unici a fornire dati realmente azionabili: le posizioni 1-10 sono dove si concentra il traffico, le 11-20 rappresentano un’opportunità di ottimizzazione, mentre le posizioni da 21 a 100 sono viste principalmente come una semplice conferma che la pagina è indicizzata. Naturalmente la modifica ha impattato in parte anche gli strumenti All-in-One.
La scelta degli strumenti dipende dagli obiettivi specifici, dal budget e dalla complessità del progetto SEO. Per progetti di piccole dimensioni, gli strumenti gratuiti possono essere sufficienti, mentre strategie più complesse richiedono spesso l’investimento in piattaforme professionali a pagamento. Comprendere le diverse opzioni è il primo passo per scegliere la piattaforma più adatta alle proprie esigenze.
Oltre la tecnica: la SEO come funzione strategica aziendale
L’efficacia della SEO non dipende più solo dalla competenza tecnica, ma dalla sua integrazione nei processi aziendali, che richiede un potenziamento della collaborazione inter-funzionale a livello di team: dal prodotto al marketing fino alle vendite, per allineare gli obiettivi e massimizzare i risultati di business.
La SEO deve evolversi da una funzione isolata a un motore strategico integrato nell’intera organizzazione. Comprendere quali modelli di integrazione e organizzativi e quali processi adottare per integrare la SEO nell’organizzazione aziendale è il passo fondamentale per trasformare il potenziale della collaborazione in un vantaggio competitivo concreto.
Conclusione
La Search Engine Optimization (SEO) si afferma nel panorama digitale non più come una disciplina tecnica isolata, ma come una funzione strategica fondamentale, il cui baricentro si è spostato irreversibilmente verso la costruzione di autorevolezza nell’era dell’intelligenza artificiale. La sua traiettoria evolutiva delinea un percorso che integra le fondamenta tecniche con le nuove sfide poste dalla ricerca generativa e dalla crescente importanza dell’intento di ricerca.
I pilastri tradizionali della SEO (Tecnica, On-Page e Off-Page) sono stati riconfigurati: l’ottimizzazione non si limita a soddisfare i crawler, ma deve garantire un’esperienza utente impeccabile (SXO), produrre contenuti che dimostrino un’esperienza diretta non replicabile dall’IA e costruire un’autorità basata sulla qualità dei segnali esterni. II successo della SEO moderna non risiede più nella manipolazione degli algoritmi per ottenere click, ma nella costruzione di un’autorità tematica così robusta da rendere un brand la fonte privilegiata sia per gli utenti umani che per i motori di risposte basati sull’intelligenza artificiale.
Questo cambiamento ha reso discipline come l’AEO e la GEO non più concetti avveniristici, ma risposte strategiche necessarie alla sfida dello zero-click. Di conseguenza, anche la misurazione del successo si è evoluta spostando il focus da metriche di visibilità — come il traffico organico — a indicatori di impatto sul business come le conversioni qualificate e la presenza in qualità di fonte citata nelle risposte IA.
Il futuro della SEO si delinea quindi come una funzione profondamente integrata nei processi aziendali. La sua efficacia dipenderà dalla capacità di collaborare trasversalmente con marketing, prodotto e vendite, allineando l’ottimizzazione per i motori di ricerca agli obiettivi di business. L’innovazione responsabile e l’adattamento strategico saranno i fattori determinanti per trasformare le sfide della ricerca generativa in un vantaggio competitivo concreto e duraturo.