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SEO: che cos’è, a cosa serve, pilastri, strumenti, strategie ed evoluzione

L'evoluzione della SEO: come l'IA e la sfida zero-click stanno ridefinendo SERP e strategie. Il ruolo cruciale dell'E-E-A-T (Esperienza) e della SEO semantica.

Autore: Gian Luca Demarchi
Descrizione dell'immagine
Immagine: DALL-E // prompt – una giovane dinamica e sicura di sé passeggia in una metropoli futuristica. Accanto a lei cammina un robot umanoide. La ragazza indossa jeans e una t-shirt di colore chiaro con la scritta ‘SEO’.

Introduzione

L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è una disciplina in profonda trasformazione, spinta dall’integrazione pervasiva dell’intelligenza artificiale.

Non più focalizzata solo sull’ottenimento di traffico organico tramite il posizionamento nei risultati tradizionali, la SEO moderna deve ora bilanciare le fondamenta tecniche con strategie avanzate per la ricerca semantica e generativa.

L’obiettivo si è evoluto: dalla semplice visibilità si passa alla conquista dell’autorevolezza e della citazione diretta all’interno delle risposte IA, ridefinendo le metriche di successo e il valore strategico dei contenuti.

  • Dalla classifica alla citazione: la sfida dello zero-click

    Le risposte generate dall’IA, come le AI Overviews di Google, intercettano una quota significativa di query informative (top-of-funnel). Questo fenomeno ha causato un drastico calo del CTR sui risultati organici. L’obiettivo strategico della SEO informativa non è più primariamente vincere il click, ma diventare la fonte autorevole citata all’interno della risposta generativa;

  • L’esperienza (E-E-A-T) come differenziatore nell’era IA

    Mentre i pilastri della SEO (Tecnica, On-Page, Off-Page) restano fondamentali, l’enfasi si è spostata sulla qualità del contenuto. Di fronte alla proliferazione di contenuti generati automaticamente (AI slop) , i motori di ricerca premiano l’esperienza diretta e di prima mano (la ‘E’ di E-E-A-T). Dimostrare un’esperienza autentica è diventato l’unico vero elemento differenziante che i modelli generativi non possono replicare;

  • L’evoluzione del ranking: vettori e grafi

    Il funzionamento dei motori di ricerca ha superato la semplice corrispondenza di parole chiave. Il ranking moderno si basa sulla ricerca vettoriale e sulla comprensione delle relazioni semantiche. Tecnologie come MUVERA (per il recupero multi-vettoriale efficiente) e Graph Foundation Models (per comprendere le relazioni tra entità) permettono ai motori di analizzare il contesto e l’autorevolezza a un livello molto più profondo;

  • La SEO semantica come ponte strategico

    L’ottimizzazione per entità, attributi e valori (EAV) tramite l’autorità tematica (Topic Clusters) e l’uso di dati strutturati (Schema markup) è diventata il ponte strategico tra la SEO tradizionale e la Generative Engine Optimization (GEO). Questo approccio permette di comunicare il significato e il contesto dei contenuti in modo inequivocabile sia ai crawler classici sia ai modelli di IA;

  • La crisi della misurazione e il ofcus sulle conversioni

    La volatilità algoritmica , unita alla scoperta che metriche storiche come le impression erano gonfiate (a causa della disabilitazione del parametro &num=100) , ha generato una crisi nella misurazione del ROI. Il focus si sposta dalle metriche di volume a indicatori di performance concreti, come le conversioni , i lead qualificati e la nuova metrica della visibilità nelle risposte IA.

Cosa significa SEO e come funzionano i motori di ricerca

La Search Engine Optimization (SEO), in italiano Ottimizzazione per i motori di ricerca è il processo di ottimizzazione di un sito web per migliorarne la visibilità nei risultati non a pagamento dei motori di ricerca.

A differenza della pubblicità a pagamento (SEM), la SEO si concentra sul traffico organico, ovvero sulle visite ottenute tramite un posizionamento naturale e meritato.

L’obiettivo della SEO è rendere un sito web facilmente interpretabile dai software di scansione dei motori di ricerca e autorevole agli occhi degli algoritmi di ranking, assicurando che i suoi contenuti rispondano nel modo più efficace possibile alle domande degli utenti.

Per comprendere il valore della SEO è indispensabile capire il funzionamento di un motore di ricerca, un processo che si articola in tre fasi fondamentali e sequenziali.

  • Crawling

    La prima fase è il crawling (Scansione). I motori di ricerca utilizzano programmi automatici, noti come crawler o spider, per esplorare il web in modo continuo. Questi bot navigano da una pagina all’altra seguendo i link, scoprendo nuovi contenuti e aggiornamenti di pagine già note. La loro capacità di accedere e analizzare un sito è il prerequisito per la sua visibilità.

  • Indexing

    Successivamente, avviene l’indexing (indicizzazione). Il processo di indicizzazione consiste nell’organizzare e archiviare le informazioni testuali e visive raccolte dai crawler in un enorme database chiamato Indice. In questa fase, il motore di ricerca analizza il contenuto di una pagina, cataloga testi e contenuti multimediali e cerca di comprenderne il tema principale. Se una pagina non viene indicizzata, non potrà mai apparire nei risultati di ricerca.

  • Ranking e citation

    L’ultima fase è il ranking (posizionamento) e la citazione (citation). Quando un utente inserisce una query, il ranking è il processo finale con cui gli algoritmi del motore di ricerca analizzano l’Indice per trovare le pagine più pertinenti e le ordinano in una lista di risultati (Search Engine Results Page – SERP).

    Storicamente, questo processo si basava su centinaia di fattori, ma in gran parte sulla corrispondenza delle parole chiave.

    Oggi il ranking si è evoluto maggiormente verso una ricerca basata su vettori, dove i motori di ricerca utilizzano rappresentazioni matematiche per comprendere le relazioni semantiche e il contesto.

    Questa capacità è il risultato di progressi nell’Natural Language Processing (NLP), evidenti per Google in modelli come RankBrain (2015), BERT (2019), MUM (2021) e, più recentemente, Gemini (2023). Questi modelli utilizzano embeddings (rappresentazioni vettoriali) per calcolare la vicinanza semantica tra i concetti, permettendo al motore di comprendere l’intento dell’utente anche senza corrispondenze esatte di parole chiave.

    Un’evoluzione che è alimentata da tecnologie avanzate come MUVERA (Multi-Vector via Fixed Dimensional Encodings), un algoritmo che migliora drasticamente l’efficienza del recupero delle informazioni recuperando da 5 a 20 volte meno documenti candidati per ottenere la stessa qualità di risultati , e Graph Foundation Models (GFM), modelli di IA che interpretano le complesse relazioni tra entità come documenti, link e utenti, migliorando la comprensione dell’autorevolezza con un addestramento minimo aumentando la precisione da 3 a 40 volte in alcuni compiti di classificazione

I pilastri fondamentali della SEO

Una strategia SEO completa si basa sull’equilibrio di tre aree di intervento principali, che possono essere visualizzate come le parti di un’automobile da corsa: la SEO Tecnica rappresenta le componenti sotto il cofano come Il motore, il telaio e l’aerodinamica, la SEO On-Page costituisce gli elementi esterni e di interfaccia come la carrozzeria, il cruscotto e l’esperienza di guida, mentre la SEO Off-Page le sponsorizzazioni e il palmarès.

Questi tre pilastri sono interdipendenti e il successo a lungo termine dipende dalla loro integrazione sinergica, poiché delle fondamenta solide sono necessarie per sostenere contenuti di valore, e una buona reputazione esterna si costruisce solo su una struttura affidabile e ben curata.

SEO Tecnica: le fondamenta del sito

La SEO Tecnica comprende tutte le ottimizzazioni che non riguardano il contenuto, ma l’infrastruttura di un sito web.

Oltre ai fondamenti come la velocità di caricamento, la sicurezza (HTTPS) e l’uso di dati strutturati, ora è imperativo ottimizzare l’intera esperienza del percorso utente.

Google ha da tempo sistemi di ranking indipendenti per mobile e desktop. Questo significa che l’usabilità su mobile che include la navigazione a prova di tap e la velocità su reti cellulari non è solo un fattore di ranking, ma un requisito per l’indicizzazione. La parità di contenuti e funzionalità tra le versioni desktop e mobile è essenziale per evitare la perdita di visibilità.

SEO On-Page: ottimizzazione dei contenuti

La SEO On-Page si concentra sulla qualità e sulla pertinenza dei contenuti presenti in ogni singola pagina. La creazione di contenuti originali ha sempre avuto un alto impatto positivo nell’attività SEO. Nell’era dell’IA, questo pilastro assume un’importanza cruciale, che trova la sua conferma nelle Search Quality Rater Guidelines di Google.

I motori di ricerca ora declassano attivamente i contenuti generici e di bassa qualità prodotti in massa, il cosiddetto “AI slop“. Il fulcro si sposta sulla dimostrazione di un’esperienza diretta e di prima mano (la ‘E’ di E-E-A-T), l’unico elemento che i modelli generativi non possono replicare. Questa ottimizzazione richiede anche un forte focus sulla rilevanza contestuale, assicurando che le entità sulla pagina siano correlate in modo logico, e sull’uso di Schema markup per comunicare esplicitamente queste relazioni ai crawler.

SEO Off-Page: costruire autorevolezza esterna

La SEO Off-Page mira a costruire l’autorevolezza e la fiducia di un sito attraverso segnali esterni. Ricevere un alto numero di backlink è inutile se questi link in entrata non hanno qualità e rilevanza contestuale.

Un singolo link di alta qualità da una fonte tematicamente allineata è più impattante di decine di link non pertinenti. L’autorità è definita anche dalle menzioni di entità (brand, persone) in contesti autorevoli. Una delle tendenze più marcate è la crescente valorizzazione dei contenuti generati dagli utenti (User Generated Content). Piattaforme come Reddit e Quora sono sempre più utilizzate dai motori di ricerca come fonti di esperienza autentica.

Parallelamente, Google ha intensificato la sua lotta contro l’abuso di reputazione del sito, noto come Parasite SEO, applicando la sua policy contro il Parasite SEO (Site Reputation Abuse) per declassare contenuti di terze parti a basso valore ospitati su domini autorevoli.

La policy di Google è però finita sotto indagine dalla Commissione Europea, la quale ritiene che l’azienda di Mountain View penalizzi ingiustamente i modelli di business dei grandi editori di notizie che utilizzano contenuti sponsorizzati.

La SEO è come un'auto da corsa, dove SEO Tecnica, On-Page e Off-Page lavorano in sinergia
La SEO raffigurata come un’auto da corsa

La ricerca delle parole chiave e dei concetti correlati: intercettare l’intento di ricerca

La ricerca delle parole chiave è il processo di identificazione dei termini che gli utenti utilizzano per trovare informazioni. Tuttavia, l’approccio moderno si concentra meno sui singoli termini e più sul concetto che li governa: l’intento di ricerca.

Comprendere l’intento di ricerca (Search Intent) dietro una keyword è più importante del volume di ricerca stesso, poiché rivela il perché di una ricerca, consentendo di creare contenuti che rispondano alla reale esigenza dell’utente. Questa analisi è diventata ancora più critica con l’avvento delle risposte generate dall’IA come le AI Overviews di Google, che tendono a soddisfare direttamente le query informative ad alto volume (top-of-funnel).

L’analisi dell’intento di ricerca permette di classificare le query in categorie principali, ognuna delle quali richiede una tipologia di contenuto differente:

  • Informativo (Informational)

    L’utente cerca risposte a domande o la soluzione a un problema. Sebbene fondamentali, i contenuti puramente informativi sono i più esposti al fenomeno zero-click a causa delle risposte fornite dalle IA;

  • Navigazionale (Navigational)

    L’utente vuole raggiungere un sito o una pagina specifica di un brand che già conosce (es. “Facebook login“);

  • Commerciale e Transazionale (Commercial & Transactional)

    L’utente sta valutando opzioni o è pronto a compiere un’azione come un acquisto. Le query contengono termini come “migliori“, “recensione“, “prezzo“, “offerta“.

Gli intenti a medio e basso funnel sono diventati il fulcro delle strategie SEO più efficaci, in quanto attirano un traffico più qualificato e meno intercettabile dalle sintesi IA.

Assume quindi un’importanza strategica il concetto di parola chiave a coda lunga (long-tail keyword). Si tratta di query di ricerca più lunghe e specifiche. Sebbene abbiano volumi di ricerca individualmente più bassi, le parole chiave a coda lunga sono meno competitive e tipicamente indicano un’intenzione di ricerca molto precisa, spesso di tipo commerciale o transazionale, rendendole un target ad alto valore nell’ecosistema di ricerca.

La ricerca semantica delle parole chiave (Semantic Keyword Research) espande l’attività di analisi includendo non solo i termini esatti, ma anche concetti correlati per rafforzare il contesto.

Questo include:

  • Sinonimi e termini derivati

    Includere variazioni come “automobile” e “vettura” o “macchina” per coprire modi diversi in cui un’entità è discussa;

  • Generalizzazioni ed enumerazioni

    Collegare il concetto specifico (es. “Honeycrisp“) al suo termine generico (es. “frutto“) e ad altre enumerazioni (es. “Pink Lady“);

  • Concetti correlati e frasi co-occorrenti

    Includere termini che compaiono frequentemente nello stesso contesto (es. “viaggio” con “itinerario“, “prenotazione“, “hotel“) per aiutare l’IA a comprendere il contesto semantico della pagina.

SEO nell’era dell’IA: la GEO e la sfida Zero-Click

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca è diventata la realtà operativa dominante.

La discussione strategica si è spostata dall’ottimizzazione per una lista di link alla competizione per essere la fonte in una risposta generata dall’IA. Questa transizione ha dato vita a discipline verticali della SEO come la Generative Engine Optimization (GEO), che giungerà inevitabilmente a una convergenza con la SEO tradizionale.

In questo scenario la comprensione del fenomeno zero-click è diventata una necessità, poiché non c’è dubbio che la principale minaccia per il settore sia la riduzione dei click a causa delle risposte IA. Questo fenomeno è stato definito the Great Decoupling, per descrivere la progressiva separazione tra la ricerca di informazioni e il traffico verso i siti web.

Il cambio di comportamento degli utenti è stato quantificato in modo chiaro. Studi hanno rivelato che la presenza di AI Overview diminuisce la probabilità che un utente clicchi su un risultato organico tradizionale. Le stime più recenti indicano un calo generale del 40-65% della capacità di generare click organici anno su anno, con un impatto particolarmente severo sulle prime posizioni.

Di conseguenza, per i contenuti informativi, l’obiettivo primario della SEO non è più vincere il click, ma diventare la fonte autorevole citata all’interno delle risposte generate dall’intelligenza artificiale. Questo richiede un’ottimizzazione mirata alla chiarezza, alla concisione e a forti segnali E-E-A-T.

Un robot umanoide che utilizza un motore di ricerca IA
L’IA generativa pervade i motori di ricerca

SEO Semantica: ottimizzare per entità e contesto

L’obiettivo di strategie semantiche SEO – in sintesi SEO semantica – è ottimizzare i contenuti per il loro significato, il contesto e le relazioni tra le entità, piuttosto che per semplici corrispondenze di parole chiave. Questo approccio è fondamentale non solo per i motori di ricerca tradizionali, ma anche per i motori di risposta generativa, poiché costituisce una sorta di ponte strategico tra i due mondi.

I motori di ricerca analizzano le entità – persone, luoghi, concetti – e le relazioni tra loro e le informazioni vengono archiviate in vasti database come il Knowledge Graph di Google.

Quando un utente esegue una ricerca, il motore utilizza l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per comprendere l’intento, recuperare le informazioni e presentarle attraverso funzionalità della SERP come le AI Overviews o i Knowledge Panel.

Per implementare strategie di SEO semantica, è necessario adottare un approccio “entity-first” che si basa su quattro principali elementi:

  • Entità, Attributi e Valori (EAV)

    Invece di concentrarsi solo sulle parole chiave, la SEO semantica richiede di strutturare le informazioni secondo il modello Entità-Attributo-Valore (EAV). In questo modello – essenziale per il Knowledge Graph – l’entità è l’oggetto (es. “Parmigiano Reggiano DOP“), l’attributo è una sua proprietà (es. “Stagionatura“) e il valore è il dato specifico (es. “24 mesi“);

  • Autorità Tematica (Topical Authority)

    L’autorità tematica si costruisce creando contenuti che dimostrino competenza ed esperienza su un argomento specifico. Questo si ottiene mappando i contenuti in un modello pillar e cluster, dove una pagina principale (pillar) copre un argomento ampio ed è supportata da pagine cluster che approfondiscono sotto-temi specifici;

  • Rilevanza Contestuale (Contextual Relevance)

    La rilevanza contestuale assicura che le entità in una pagina siano correlate in modo logico. I modelli NLP comprendono il contesto analizzando le entità vicine (es. “iPhone” e “tech” chiariscono che “Apple” è l’azienda, non il frutto);

  • Schema Markup (Dati Strutturati)

    Lo Schema markup è il linguaggio tecnico (dati strutturati) che comunica esplicitamente queste relazioni EAV ai crawler. Utilizzando il formato JSON-LD si definiscono le entità (es. “@type“: “Organization“) e le loro proprietà (es. “name“: “Apple“), permettendo al motore di ricerca di generare rich snippet e comprendere la pagina in modo inequivocabile.

Volatilità algoritmica: oltre i Core Update ufficiali di Google?

L’analisi della volatilità algoritmica che si è prodotta nelle SERP di Google con l’aumentare dell’utilizzo dell’IA generativa per le risposte ha rivelato una discrepanza significativa tra le comunicazioni ufficiali della società e la realtà osservata dai professionisti.

Per esempio, sebbene il Google Search Status Dashboard non abbia annunciato Core Update tra settembre e novembre 2025, gli strumenti di monitoraggio hanno registrato livelli di turbolenza estremi, paragonabili ai principali aggiornamenti del core.

La community SEO ha identificato un non confermato “October 2025 Core Update“, manifestatosi in diverse ondate, con picchi di volatilità elevato (7.5/10) e un altro picco soprannominato l'”Halloween Update“. Questa volatilità ha portato a cali di traffico in alcuni casi fino al 42%.

Si sta in pratica assistendo a un Core AI Tuning continuo, dove il modello ricalcola costantemente le fonti da citare, modificando dinamicamente le SERP.

Misurare il successo della SEO: strumenti e KPI

L’ascesa delle risposte generate dall’IA e delle ricerche zero-click portano a una tensione critica, acuita da nuove consapevolezze sulla qualità dei dati.

La difficoltà nel calcolare il ROI è una delle sfide principali, in parte perché anche metriche considerate centrali come le impression, si sono rivelate inaffidabili. La disabilitazione del parametro &num=100 da parte di Google in chiave anti-scraper ha rivelato che le impression registrate da Google Search Console erano significativamente gonfiate.

Questa distorsione era causata dai bot che – utilizzando il parametro per scansionare 100 risultati alla volta – generavano un numero di impression superiore a quello prodotto dal comportamento reale degli utenti.

La disabilitazione di questo parametro da parte di Google ha portato a un crollo delle impression registrate, con analisi che indicano cali drastici.

Emerge quindi un framework di misurazione ibrido e più critico, che bilancia le metriche di visibilità con quelle di business, tenendo conto delle dinamiche storiche dei dati.

Le metriche chiave nel nuovo scenario sono:

  • Traffico Organico e posizionamento

    Rimane un indicatore fondamentale della salute generale di un sito. A questo si affianca il monitoraggio del posizionamento delle le parole chiave strategiche (cluster e copertura entità) con la consapevolezza che i dati storici sulle impression devono essere interpretati criticamente;

  • Conversioni e Lead Qualificati

    La metrica di business, che misura le azioni concrete (acquisti, richieste di contatto) generate dal traffico organico;

  • Visibilità nelle Risposte IA e Citazioni

    La metrica che traccia la frequenza con cui un brand appare come fonte citata nelle risposte generate dall’IA o in altri formati di risposta diretta. È un indicatore chiave di fiducia e autorevolezza, anche in assenza di un click.

Strumenti SEO essenziali per l’analisi e l’ottimizzazione

Gli strumenti SEO automatizzano la raccolta e l’analisi dei dati, consentendo ai professionisti di prendere decisioni strategiche informate e di ottimizzare l’efficacia delle proprie campagne. Esiste un vasto ecosistema di software, che possono essere raggruppati per funzione per comprendere meglio il loro ruolo specifico nel processo di ottimizzazione.

In risposta all’ascesa della ricerca generativa, le principali piattaforme si sono evolute per offrire funzionalità mirate alla GEO.

  • Piattaforme SEO All-in-One

    Queste suite complete integrano diverse funzionalità in un’unica interfaccia, coprendo la maggior parte delle necessità di un professionista SEO. Permettono di gestire la ricerca di parole chiave, l’analisi dei competitor, il monitoraggio del ranking, l’audit tecnico, l’analisi dei backlink e le citazioni nelle pagine generate dll’IA. Esempi noti in questa categoria includono SEMrush e Ahrefs;

  • Strumenti per l’Audit Tecnico

    Tool specifici per l’audit tecnico analizzano in profondità la struttura di un sito web per identificare problemi che potrebbero ostacolare la scansione e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Aiutano a trovare errori come link interrotti (errori 404), problemi di reindirizzamento, contenuti duplicati e problemi di velocità. Lo strumento di riferimento in questa categoria è Screaming Frog SEO Spider;

  • Strumenti per l’Analisi dei Backlink

    Questi strumenti sono specializzati nel monitoraggio del profilo backlink di un sito e dei suoi concorrenti. L’analisi dei backlink è fondamentale per comprendere il profilo di autorevolezza di un dominio e per identificare nuove opportunità di link building. Le piattaforme all-in-one come Ahrefs e SEMrush offrono database di link molto estesi, ma esistono anche tool specializzati come Majestic;

  • Strumenti per il Monitoraggio del Ranking

    Noti anche come rank tracker, questi software monitorano la posizione di un sito per parole chiave strategiche. Tuttavia, questa categoria di strumenti è stata profondamente impattata dalla decisione di Google di disabilitare il parametro &num=100.

La scelta degli strumenti dipende dagli obiettivi specifici, dal budget e dalla complessità del progetto SEO. Per progetti di piccole dimensioni gli strumenti gratuiti possono essere sufficienti, mentre strategie più complesse richiedono spesso l’investimento in piattaforme professionali. Comprendere le diverse opzioni è il primo passo per scegliere la piattaforma più adatta alle proprie esigenze.

Oltre la tecnica: la SEO come funzione strategica aziendale

L’efficacia della SEO dipende non solo dalla competenza tecnica, ma dalla sua integrazione nei processi aziendali, che richiede un potenziamento della collaborazione inter-funzionale a livello di team: dal prodotto al marketing fino alle vendite, per allineare gli obiettivi e massimizzare i risultati di business.

La SEO is sta evolvendo da una funzione isolata a un motore strategico integrato nell’intera organizzazione, adottando un approccio che bilancia due estremi: da un lato, una focalizzazione sull’”Iper-Tecnico” (ottimizzazione semantica, dati strutturati per l’IA) e, dall’altro, un approccio “Iper-Umano” (investimento massiccio su E-E-A-T, brand dell’autore ed esperienza di prima mano verificabile).

Conclusione

L’evoluzione della SEO l’ha portata a essere una disciplina che non si concentra più sulla semplice corrispondenza di parole chiave per scalare una lista di risultati, ma sulla comprensione profonda dell’intento di ricerca, specialmente quello commerciale e transazionale, per intercettare un traffico qualificato.

L’integrazione pervasiva dell’intelligenza artificiale, evidente nelle AI Overviews e nel tuning algoritmico continuo che sembra sostituisce i Core Update, ha introdotto la sfida principale del zero-click. Questo fenomeno, definito the Great Decoupling, separa la ricerca di informazioni dal traffico web e sposta l’obiettivo primario dalla conquista del click alla conquista della citazione come fonte autorevole nelle risposte generative.

Di conseguenza, anche la misurazione del successo è in crisi, richiedendo un abbandono delle metriche di volume, rese inaffidabili, in favore di KPI focalizzati sulle conversioni e sulla visibilità di citazione, investendo sull’esperienza diretta (E-E-A-T) come unico differenziatore non replicabile e integrando la SEO come funzione di business strategica.

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